L'importanza della condivisione: Benvenute in Tenda Rossa

Uno dei momenti nei quali tutte noi riscopriamo la necessità della condivisione al femminile è indubbiamente la maternità o la ricerca della stessa. Ovvero uno di quei momenti di passaggio nella nostra vita che segnano un profondo cambiamento interiore, che la gravidanza arrivi o meno.
La Tenda Rossa rappresenta storicamente il “luogo sacro” delle donne, il luogo in cui venivano celebrati tutti i momenti di passaggio come l’arrivo della prima mestruazione, il matrimonio, la maternità, la menopausa, la malattia, la morte. Il colore rosso della Tenda si collega direttamente al significato del sangue e cioè alla vita e ai suoi cicli.
La Tenda Rossa è rivolta a tutte le donne di qualsiasi età, in qualsiasi fase del proprio ciclo si trovino, in menopausa, in gravidanza, con o senza l’utero fisico che hanno desiderio di raccontare e raccontarsi. La storia di vita di ciascuna è unica, irripetibile, straordinaria e in quanto tale ricca di valore e di dignità e condivederla può aiutare se stesse e le altre.
Un paio di anni fa sentii il desiderio di dedicare un intero ciclo di Tende Rosse alla Maternità, partendo da un quesito tanto semplice quanto complesso in tutte le sue sfaccettature “Donna = Maternità?”.
La riflessione partiva dalla valenza potenzialmente rivelatrice e trasformatrice della Maternità nella vita di una donna, attribuita dai più, rispetto alla possibilità di crescita ed evoluzione di una donna che invece non passasse per la maternità.
Qualcosa del tipo “essere donna vuol dire essere madre”?
E poi ancora, cosa si intende per maternità?
Si considera mamma solo colei che stringe tra braccia il suo bambino? o anche tutte coloro che lo hanno desiderato, cercato, trovato e magari “perso”? o coloro che in un certo momento della loro vita non lo hanno desiderato e che volontariamente lo hanno lasciato andare? o ancora…essere madri di noi stesse?
Il mio pensiero, scrivendo questo ciclo di Tende Rosse, andava quindi a tutte le donne che in qualsiasi modo, avessero desiderato, sfiorato, toccato o vissuto l’esperienza della maternità.
Perché tutte, almeno per un secondo, nella nostra vita abbiamo pensato alla maternità.
Magari per accantonare il pensiero un attimo dopo o magari per attacarci ad esso come ragione di vita.
Chi di noi non ha mai formulato, chiacchierando con un’amica o confidandosi con una persona cara “Desidero avere un figlio”,”non desidero avere figli”,“vorrei un figlio ma… non posso, non ora, ormai è troppo tardi..” ,“tutti mi chiedono quando?”
Ma quanto spazio abbiamo dato davvero al nostro sentire? è possibile che dall’altra parte sia arrivato un commento, uno sguardo, un “farci ragionare” che ci ha fermate nell’andare davvero a fondo nelle nostre sensazioni rispetto a ciò che stavano più o meno razionalmente portando.
E poi ancora, cosa abbiamo provato nell’attesa? Attesa che non è solo aspettare la nascita del bambino che portiamo in grembo, ma può essere l’attesa di un bambino che arriva dall’altra parte del mondo, o l’attesa dell’esito di una fecondazione assistita o l’attesa del giorno in cui metteremo fine a una gravidanza non voluta…
Aspettare nell’ambito della maternità implica sempre e comunque una forte esposizione emotiva che merita spazio.
Quante di noi hanno conosciuto i loro bimbi “solo” nella pancia? frasi del tipo “succede”, “è normale”, “capita spesso”, “non ti preoccupare” e pacche varie sulla spalla accompagnano maldestramente un momento per noi così tragico. Tanto che in breve, noi stesse, ci voltiamo e guardando avanti, lasciamo, fittiziamente, dietro quanto vissuto.
E se ci fosse uno spazio per raccontarsi, per essere accompagnate nel nostro dolore dove lasciar emergere ciò che abbiamo dentro e restituire ad ogni anima e al suo vissuto con noi amore e dignità?
E non ci sarebbe forse bisogno di uno spazio anche per elaborare la propria esperienza di parto, che si sia partorito da pochi mesi o da moltissimi anni, che il parto sia stato estatico o doloroso e deprivante? Raccontare, condividere rielaborare l’ esperienza di parto può consentire di integrare al meglio questo passaggio trasformatore e aiutarci a fare luce sulla relazione con i nostri figli.
E poi ancora…che madri siamo? quali luci e quali ombre segnano il nostro essere mamma?
Tutto questo, e molto altro del nostro viaggio al femminile, trova spazio in Tenda Rossa.
Tenda Rossa, la casa delle donne.
scritto da : Francesca d’Alessandro