Mamme di fratelli? Come interpretare l’ordine di nascita?

Nella mia esperienza professionale una tematica di confronto che mi viene posta spesso è quella legata all’arrivo di un fratellino: come potrò non far mancare nulla al primo? Come dare le stesse attenzioni che ho dato al primo anche al secondo ( o agli altri)? Come creare un clima sereno per porre le basi di una relazione positiva tra fratelli?
Prima di tutto mamme e papà mettetevi il cuore in pace: non potrete clonarvi, quindi sarete inevitabilmente dei genitori diversi dal primo al secondo, dal secondo al terzo, dal primo al terzo e così via. Questo deve essere interpretato come elemento di valore, non negativo: quello che conta è riuscire a vedere i pro e i contro di ogni posizionamento, cercando di rinforzare i lati positivi.
Partiamo da una teoria molto recente proveniente dall’Institute of Personality and Social Research dell’Università della California, negli Stati Uniti. Secondo tale studio, come dice lo psicologo Sulloway, il posizionamento all’interno di una famiglia influisce fin da molto piccioli nella formazione del carattere e della personalità pari addirittura al genere e alla genetica.
Quindi una volta individuate quelle che sono le caratteristiche principali che appartengono a quel posizionamento, possiamo con più facilità interpretare alcuni atteggiamenti e dinamiche che vengono messe in atto tra fratelli, anche nei riguardi di noi genitori, per poter avere maggiori strumenti di intervento.
Primogeniti
Come i figli unici, sono coloro che hanno goduto dell’esclusività di mamma e papà e quindi di un tempo ed un modo unico. Era la prima volta, quindi le attenzioni, l’inesperienza e l’ansia sono state più forti rispetto ad esperienze future.
Potremmo generalizzare dicendo che i primogeniti sono tendenzialmente i più responsabili e i più bravi ad adattarsi a situazioni di cambiamento all’interno della famiglia.
Pro
- Godono dell’esclusività dei genitori ed hanno quindi maggior tempo a loro dedicato
- Mamma e papà vivono con novità ed entusiasmo l’esperienza, e quindi hanno spesso maggiore pazienza
- Quando arriverà il fratellino avranno un compagno di giochi, un compagno di avventure, qualcuno che li distrarrà per permettergli di trasgredire!
Figli di mezzo
Il secondogenito non ha l’esclusività dei genitori è vero, ma gode dell’esperienza fatta da mamma e papà, che hanno potuto sperimentarsi in questo nuovo ruolo. Quindi saranno sicuramente meno ansiosi e più consapevoli.
Le caratteristiche generiche di questo ruolo sono l’indipendenza e la socievolezza. I secondogeniti tendono a trovare il proprio spazio e la propria dimensione facendosi largo.
Pro
- Maggiore esperienza dei genitori
- Trovano un punto di riferimento nel fratello maggiore, la presenza di un compagno di vita
- Allenano fin da piccoli la capacità di destreggiarsi in situazioni nelle quali hanno meno accompagnamento, quindi spesso sono più intraprendenti.
Figli minori
I più piccoli sono sicuramente quelli che hanno meno attenzioni da parte dei genitori a livello di tempo, ma godono delle attenzioni anche del fratello/i, e di ancor maggiore consapevolezza ed indulgenza da parte di mamma e papà.
Proprio per questo motivo, le caratteristiche del minore sono solitamente la seduzione, la creatività e a volte l’imprudenza. Questi possono sfociare in due estremi che sono indipendenza assoluta o forte dipendenza dai genitori e fratelli.
Pro
- Genitori molto esperti
- Presenza ed accompagnamento del fratello/i maggiore che spesso vendendo in loro i “piccoli di casa” li coccolano e proteggono
- Hanno bisogno di trovare una propria dimensioni ed unicità per questo viene stimolata molto la creatività.
E’ importante sottolineare quanto ogni famiglia sia diversa dall’altra, queste sono solo indicazioni di massima.
Uno dei più grandi luoghi comuni è quello di interrogarsi sulla differenza tra un figlio e l’altro, da un punto di vista educativo, nonostante all’apparenza, abbia i medesimi genitori e il medesimo accudimento.
Ogni bambino nasce con un proprio patrimonio genetico caratteriale, che lo rende unico da chiunque altro, questo porta a muovere dentro di noi parallelismi, proiezioni, fantasie ed aspettative differenti da chiunque altro. Quindi anche se sembra che l’ambiente familiare sia lo stesso in realtà non è veramente così! La presenza (o assenza) di un fratello, l’esperienza del genitore, il tempo a disposizione, sono tutti fattori che influenzano la crescita dei propri figli, e dall’altra parte, il nostro porci nei loro confronti.
Scritto da: Francesca Posenato