La malinconia dopo il parto: 4 consigli per superarla
Nell’immaginario di molte future mamme quando si scopre di essere in attesa (o prima ancora per alcune) si pensa ai primi giorni dopo il parto come momenti contrassegnati da serenità, estasi e pace. Durante i 9 mesi sognamo come sarà il nostro piccolo/a e immaginiamo di abbracciarlo, toccarlo, sentirne il profumo. Il ritorno a casa è uno di quegli attimi che si idealizzano spesso: mamma e papà abbracciati che varcano la soglia con il loro piccolo tra le braccia.
E se non fosse così? Cosa può succedere?
Nella mia esperienza professionale di accompagnamento nel post parto, e nella mia esperienza di mamma, ho scoperto che non sempre un nuovo inizio parte con il suono dei violini.
Può succedere che il parto non sia andato come ce lo siamo immaginate, come avremmo voluto; che l’inizio dell’allattamento non sia stato del tutto semplice, come ci eravamo prefigurate; che l’amore non sia scattato appena abbiamo accolto nostro figlio tra le braccia, al primo sguardo; ma soprattutto può succedere che il nostro stato d’animo i primi giorni non sia di pace e serenità, come pensavamo dopo aver avuto il nostro piccolo tanto sognato vicino a noi, ma che invece ci faccia compagnia un senso di malinconia e inadeguatezza, soprattuto con l’avvicinarsi dell’ora del tramonto.
Quindi? Quindi è normale! Non vergognatevi di sentire tutto questo, tante mamme lo hanno vissuto o lo stanno vivendo, non siete le sole. La motivazione di tutto ciò è causata da una concomitanza di fattori: prima di tutto ci si mettono gli ormoni, il crollo degli estrogeni e del progesterone che avviene dopo il parto causano un’alterazione repentina dell’umore. Un ruolo protagonista ha inoltre lo stress psico-fisico vissuto nelle ultime settimane di gravidanza e durante il parto. Non dimentichiamo che stiamo vivendo una situazione completamente nuova che porta cambiamenti nelle dinamiche di tutte le più importanti relazioni della nostra vita fino a quel momento (come compagna, figlia, nuora, sorella, amica, ecc).
State vivendo LA trasformazione, e come tutto ciò che si trasforma, in questo caso con una velocità incredibile, richiede un tempo di adattamento: tempo per ascoltarsi, per accettare, accogliere e comprendere tutto quello che si sta muovendo dentro ed intorno a voi.
Cosa fare dunque se vi sentite così?
1. RICONOSCERE ED ACCETTARE
Molte mamme si vergognano di questi sentimenti e questo perché a loro volta non sono state informate rispetto alla possibilità di provare questi stati d’animo. Sapere che buona parte delle donne provano un senso di malinconia e inadeguatezza i primi giorni dopo il parto (sono quasi l’80% delle primipare a provarla), aiuta a sapere che non si è sole, che è un processo transitorio e quindi lo si vive con maggior “leggerezza”. Questo stato d’animo dovrebbe andare a scemare gradualmente intorno alla seconda settimana dopo il parto.
2.PARLARNE E STARE IN COMPAGNIA DI CHI VOGLIAMO
Esprimere ciò che proviamo parlandone con chi sentiamo possa saperci stare vicino è di grande aiuto. Spesso non sono le risposte, le risoluzioni di piccoli problemi rispetto alla cura del neonato ciò di cui abbiamo bisogno, ma ascolto. Sapere che qualcuno veramente ci ascolta! Senza giudicarci per quello che diciamo o proviamo e questo perché a volte basta solo parlare, sentire la propria voce per rielaborare ciò che stiamo vivendo. Per questa fase i papà possono giocare un ruolo di grande sostegno, e se aveste bisogno di un sostegno professionale non dimenticate che ci sono le doule per questo (per saperne di più clicca qui). Ad ogni modo se potete cercate di scrollarvi di dosso tutte le persone che sentite avere una brutta influenza sul vostro umore, si possono inventar mille scuse! Tutto il mondo avrà modo di conoscere il piccolo/a nei giorni a seguire, ma le prime settimane sono importanti per voi, per trovare il vostro equilibrio.
3. CONDIVIDERE CON CHI STA VIVENDO LO STESSO MOMENTO DI VITA
Uno degli strumenti di maggior efficacia in questi casi sono i gruppi tra mamme. Potersi trovare, con un pretesto qualunque, con altre mamme per poter chiacchierare, condividere e confrontarsi è di grande sostegno. E’ proprio per questo che negli anni sono sempre più aumentate le attività che si possono fare con il proprio piccolo: acquaticità per i neonati, corsi di musica in fasce, la colazione con l’ostetrica, il riposamamma, cinemamme, danza in fascia e molti altri (seguite l’agenda per sapere cosa c’è intorno a voi). Sono ottime attività per porre le basi di una relazione con il proprio cucciolo, inoltre permettono alle mamme di stare in compagnia, annoiarsi meno e avere spesso notizie utili.
4. DARSI TEMPO
Per quanto la vostra percezione del tempo che passa sia andata in tilt e possa sembrare che i giorni non scorrano più, non dimenticate che si tratta di un periodo estremamente breve della vostra vita e quella del vostro bambino/a. Sarà uno dei momenti più scombussolanti che proverete ma che ricorderete per sempre. Provate a tornare al principio di realtà quando la mente parte e non dimenticate, non esistono emozioni o vissuti più giusti di altri ma esiste il vostro sentire, e questo va rispettato prima di tutto da voi stesse.
Scritto da: Francesca Posenato