Centro Pedagogico l’Emile

Descrizione

Per noi dell’Emile l’incontro con il metodo Montessori ha il sapore di un bicchiere di acqua di fonte quando si ha tanta sete. In un momento in cui era forte il bisogno di evolvere lui arriva e prepotente irrompe nella mente, nel quotidiano, nello spirito.

Aspettavamo da tempo la possibilità di acquisire l’autorizzazione abilitante per poter dare l’indirizzo ufficiale al nostro Centro.

La proposta pedagogica di Maria Montessori è un importante valore aggiunto alla nostra metodologia, basata sul rispetto delle reali esigenze del bambino, letto e incontrato nelle sue molteplici dimensioni di libertà movimento, relazione, emotività.

Il bambino si auto educa e si fa educare, in contatto con se stesso, con gli altri e con l’ambiente.

Ed è appunto l’ambiente che si amplifica nella risposta ai nostri piccoli ospiti accogliendo la molteplicità dei famosi materiali montessoriani, dalla loro valenza scientifica, comprovata dall’utilizzo in milioni di scuole in tutto il mondo.

Da quando abbiamo scoperto che i creatori di Google sono stati bambini montessoriani, il nostro entusiasmo non ha confini.

La creatività è alla base dell’intelligenza, ma si esprime solo nel pieno rispetto della libertà in cui questa agisce.

I caratteri base del metodo Montessori

    • L’unicità del bambino costruttore dell’uomo.
    • I periodi psico sensitivi in cui il bambino forma se stesso.
    • La mente assorbente che tutto coglie e incarna.
    • L’ambiente opportunamente predisposto per accogliere e soddisfare i reali bisogni del bambino: fare esperienze.
    • Il materiale sensoriale per la crescita intellettuale.
    • L’Educatore presente come guida.

    Se faccio capisco, se vedo ricordo,

    ma se ascolto soltanto dimentico.

    Montessori… per crescere!

    Ma non è quel metodo dove i bambini fanno quello che gli pare?
    Questa è la leggenda popolare, purtroppo ancora forte e diffusa, nonostante il metodo stia ritornando prepotentemente nel modello educativo italiano.
    E torna perché chi si occupa di pedagogia e lo incontra, anche casualmente, nel suo percorso di formazione, non può far altro che riconoscerne i pregi e le indiscutibili risorse.
    La libertà di cui si parla è la condizione in cui il bambino decide cosa fare in un determinato momento.

    La premessa.

    L’adulto lo chiama gioco, ma per il bambino è apprendimento.
    Il bambino apprende sempre, in qualsiasi momento e senza scegliere perché lui è come un grande archivio con tante celle, fatte apposta per quel contenuto che arriverà dalle esperienze che farà.
    Queste esperienze di apprendimento vanno quindi organizzate in un ambiente opportunamente predisposto dove lui, in assoluta libertà, sceglierà cosa sperimentare. 

    In cosa consiste il metodo.

    Liberta di tempo e scelta e la fisicità: le basi per un corretto, efficace e intramontabile apprendimento.

    Il processo di apprendimento segue un percorso molto fisico Il bambino assorbe l’esperienza che vive attraverso i canali sensoriali: tatto, vista, udito, gusto, odorato sono coinvolti mentre il bambino lavora (e per l’adulto gioca).
    Il bambino sceglie liberamente ciò che desidera sperimentare, aggirandosi con altrettanta libertà nello spazio. Anche il tempo che circonda l’esperienza è libero, nel senso che segue la disposizione d animo del bambino.
    Questa libertà lo pone nella condizione intellettiva e intellettuale più favorevole, generando grande motivazione e aprendo il cervello all’assorbimento completo.
    L’ assorbimento, che Montessori definisce incarnazione, è tanto definitivo quanto più avviene in giovane età (0-3 anni). Poi comincia il percorso di apprendimento mediato dalla elementare attività cognitiva ed elaborativa (3-6).
    Ma quel che è preso è preso, ciò che entrato non si dimenticherà. Va da se l’urgenza di cominciare da subito a proporre esperienze corrette, piacevoli, organizzate, motivanti.
    Si, soprattutto piacevoli e sane, perché il bambino assorbe tutto ciò che ha intorno, senza distinzione, senza poter “scegliere”.

    Insegnami a fare da solo perché io sarò l’uomo di domani.

    La frase che meglio descrive il metodo, bella e significativa.
    L’adulto, genitore o educatore, è un modello dal quale attingere insegnamento, perché il bambino osserva, ascolta, percepisce tutto, senza scelta, e poi ripropone da solo, perché il bambino ama rendersi indipendente e percepirsi autonomo.

    Che cosa apprende.

    Il bambino apprende volentieri ciò di cui ha bisogno per stare bene con se stesso, con gli altri e nell’ambiente.
    È necessario sfruttare la sua naturale inclinazione alla curiosità, alla ripetitività, alla precisione.
    Versare, tagliare, spremere, grattare, impilare, piegare, aprire, chiudere, catalogare, dividere, pulire, lavare sono solo alcune delle tante cose di vita pratica che desidera imparare.
    E poi ancora: imitare la vita degli adulti, prendersi cura dei piccoli, conoscere le forme, le parole…
    Un mondo intero di opportunità gravitano intorno al bambino, lui deve avere la possibilità di accedervi (ambiente organizzato) ed allora non vi sarà limite all’apprendimento: lui farà e ripeterà fino al completo assorbimento della competenza.

    Apprendere senza scelta.

    Quante volte è stata ripetuta questa frase…
    Anche Montessori nei suoi libri è ripetitiva, ma non si tratta di errori sintattici, bensì di un preciso obiettivo: confermare un concetto importantissimo intorno al quale gira l’impianto pedagogico. Se tutto passa, buono o cattivo, positivo o negativo, allora è determinante porre attenzione a cosa si propone, ai modelli educativi, all’ambiente fatto di spazi, materiali, colori ed anche di suoni, emozioni e parole.

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