Babysitter? trovare quella giusta: che dilemma!
Che sia per riuscire a gestirsi la complicata conciliazione maternità/lavoro o semplicemente per ritagliarsi qualche momento tutto per sé o per la coppia, ogni mamma, che non abbia a completa disposizione la famiglia di origine in supporto, ragiona sulla possibilità di trovare un aiuto nella baby-sitter.
Ma quando si tratta di lasciare i nostri bambini, i dubbi e le paure si moltiplicano e andiamo alla disperata ricerca di qualcuno che abbia tutti quei requisiti che possano davvero farci stare tranquille. Spesso senza successo.
Ci si muove normalmente per passaparola, mettendo in campo conoscenze, referenze e una buona dose di fortuna.
Sapendo quindi quanto questa scelta possa portare ansia o al contrario serenità nella vita di ogni mamma, siamo andate per voi a caccia di un sistema di ricerca baby-sitter strutturato, organizzato e di facile utilizzo.
Abbiamo incontrato www.sitter-italia.it.
COME FUNZIONA SITTER ITALIA
Il sistema è semplice: i genitori possono registrarsi gratuitamente e andare alla ricerca della baby sitter, tata o persona che sia di supporto alla mamma nella zona di riferimento, visionandone la foto, il curriculum, la disponibilità, le lingue parlate, le eventuali referenze, le mansioni per le quali si propone.
Per un approccio più che mai concreto, la baby sitter è invitata a pubblicare inoltre una propria, breve, intervista in cui racconti il suo modo di approcciarsi ai bambini e all’attività.
Allo stesso tempo, i genitori possono inserire il proprio annuncio di lavoro all’interno del portale , indicando molteplici criteri di ricerca: l’età e il numero dei bambini da accudire, gli orari e l’area in cui è richiesta la prestazione…
E’ possibile anche richiedere di incontrare altre famiglie per condividere la baby sitter, occuparsi a turno dell’accudimento dei bambini ad esempio organizzando il doposcuola.
‘Genitori in contatto’ è infatti un ulteriore servizio offerto da Sitter-italia, sempre in un’ottica di supporto alla quotidianità della famiglia e di risparmio in termini di denaro. E’ un piacere per mamme e papà poter condividere esperienze e necessità con famiglie guidate dai medesimi principi in tema di educazione.
Per genitori e baby sitter la registrazione è gratuita, così come la risposta alle domande e alle offerte di lavoro; è poi possibile essere i primi ad attivare contatti diretti grazie ad un abbonamento Plus.
Passiamo ad un altro aspetto caldo …quando si parla di babysitting. Se al primo posto viene la scelta della persona “giusta” per noi e i nostri bambini, al secondo viene l’aspetto economico.
QUANTO COSTANO LE BABYSITTER IN ITALIA?
O, meglio, quanto richiedono le tate? Sitter Italia ha analizzato il suo bacino di informazioni e dalle dichiarazione di circa 150 mila babysitter iscritte sono risultati dati molto interessanti, in alcuni casi anche inaspettati.
Prendendo in considerazioni le grandi città, non si evincono particolari differenze. Se Roma e Milano sono notoriamente le città più care della penisola, in realtà le babysitter non sono troppo ‘pretenziose’. Infatti richiedono rispettivamente 8,2 e 8,4 euro l’ora come media; ma Bologna 8,01 euro; Venezia 7,97; Trento 7,98 euro; Sassari 7,78 euro. Variazioni minime dunque. Si inizia a scendere di prezzo a Torino 7,65 euro; Ferrara 7,65 euro; Palermo 7,29 euro; Napoli 7,12 euro all’ora. Le tate di Bari sono tra le più economiche quando si parla di capoluoghi, con 6,84 euro.
Tra le città qui prese in considerazione la media oraria risulta essere di 7,72, un valore praticamente identico a quella delle grandi città spagnole, dove il gruppo 2care4kids ha un fratello ‘gemello’, Quiero Canguro (e dove quindi ha potuto realizzare la medesima analisi). Nella penisola iberica però Valencia ‘distacca’ nettamente le altre metropoli dato che le sue babysitter richiedono 9 euro all’ora (a Las Palmas de Gran Canaria la cifra di riduce a 5 euro).
Tornando in Italia, è interessante verificare come al di fuori dei grossi centri abitati non esistano indicatori univoci che rendano prevedibile la cifra media richiesta dalle babysitter.
3 euro all’ora vengono indicati sia a Fontanafredda, vicino a Padova, sia in provincia di Lecce, o sull’isola di Procida, o in provincia di Sondrio.
Allo stesso modo, 12 euro (la cifra massima indicata) è considerata ‘normale’ a Pozzomaggiore (in Sardegna), sul Gargano, in provincia di Rimini, nel Chianti e a San Lorenzo Al Mare, in Liguria.
Nelle località turistiche più ‘in’ le quote sono come da aspettative elevate: Courmayeur 10,98 euro all’ora, Cortina d’Ampezzo 11 euro, Porto Cervo 9 euro.
Una curiosità? A Carloforte le tate chiedono ben 10,50 euro come tariffa oraria, mentre alla Maddalena, così come a Lampedusa, solo 7 euro.
Se consideriamo che, in una recente indagine svolta tra le famiglie iscritte a Sitter Italia, i genitori dichiaravano come cifra oraria messa a disposizione per remunerare una babysitter tra i 7 e gli 8 euro, almeno nelle grandi città domanda e offerta parrebbero incontrarsi.
Siete in cerca di una babysitter che parli anche inglese? Queste e molte altre informazioni nei prossimi articoli di Sitter Italia qui su We Love Moms.
Intanto ecco come trovare una babysitter a Genova!
Publiredazionale a cura della Redazione We Love Moms